Se questa estate avete intenzione di trascorrere qualche giorno nella Maremma toscana a Capalbio, provincia di Grosseto, dovete visitare il Giardino dei Tarocchi, opera dell’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle. Questo giardino è conosciuto per le sculture degli arcani maggiori dei tarocchi.
Il giardino prende l’ispirazione dal Parque Guell di Antoni Gaudì a Barcellona e dal Giardino dei Mostri a Bomarzo (Viterbo). Dopo la visita a questi due parchi, Niki de Saint Phalle decise di ideare il Giardino dei Tarocchi nel 1979. Fu terminato nell’estate del 1996; nel 1997 nacque la Fondazione “Giardino dei Tarocchi” per mantenere e conservare l’opera, e infine nel 1998 il giardino è stato aperto al pubblico.
Il Giardino si trova sulla collina di Garavicchio, frazione di Capalbio, e ha un’estensione di 2 ettari fra sculture colorate, in acciaio, vetro e ceramica e specchi. Per l’ideazione di questo giardino, l’artista ha avuto accanto un’ équipe di operai specializzati in arte contemporanea, fra cui il marito Jean Tinguely, che ha creato le strutture metalliche e gli assemblaggi semimoventi delle sculture. Inoltre, fra i vari contributi, possiamo parlare anche di Ricardo Menon, collaboratore e amico dell’artista, e Venera Finocchiaro, ceramista romana.
Nell’ équipe per la costruzione del Giardino dei Tarocchi, si trova anche l’architetto ticinese Mario Botta, che in collaborazione con l’architetto grossetano Roberto Aureli, ha ideato il padiglione di ingresso. Si tratta di un muro di recinzione in tufo di grande spessore, con un’apertura circolare al centro chiusa da una cancellata. Il disegno di questo ingresso viene interpretato dallo stesso architetto Botta come barriera da varcare per avere una “pausa magica” dal mondo reale che sta al di là del muro.
Oltrepassato il muro percorreremo una strada sterrata per arrivare alla piazza principale, dove si trova una vasca sovrastata da due figure unite della Papessa e del Mago, che rappresentano i maggiori arcani dei tarocchi, e simboleggiano l’inizio del percorso. La vasca circolare raccoglie le acque che escono dalla bocca della scultura della Papessa, e al centro si trova la Ruota della Fortuna, una scultura meccanica semimovente realizzata da Jean Tinguely.
Dalla piazza, circondata dal verde, partono diversi percorsi che salgono e scendono lungo la collina. Lungo questi percorsi Niki de Saint Phalle ha inciso pensieri, numeri, citazioni, disegni e tanto altro: non è sono un percorso fisico, ma anche spirituale. In particolare, lungo un percorso che sale la collina, si trova la scultura del Sole, come un uccello di fuoco appollaiato su un arco, e il Papa, l’opera più amata dall’artista.
Affascinante è la scultura dell’Albero della vita, che al posto dei rami ha le teste dei serpenti, e il tronco è ricoperto dalle iscrizioni e dai disegni dell’artista.
Potrei parlare di tante altre sculture affascinanti, come la Morte, la Temperanza, gli Innamorati e l’Imperatrice, ma non voglio svelarvi altro di questo parco, che racchiude arte, natura e spiritualità.
Se volete avere questa esperienza spirituale nel giardino, cliccate qui per controllare i giorni e gli orari di apertura.
Voi avete visitato questo giardino? Cosa ne pensate?
IngegnerErrante
4 Comments
[…] Il Giardino dei Tarocchi a Capalbio […]
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Va visto!
Bellissimo! l’ho visto da altre parti e mi incuriosisce molto! colorato e ovviamente mi ispira tante tante tante foto!