Durante il mio soggiorno a Favignana ho potuto visitare l’ex Stabilimento Florio, delle tonnare di Favignana e Formica. Lo stabilimento si trova sul porto, poco distante dalla piazza del Municipio.
E’ importante informarsi sugli orari di visita al pubblico: non sempre lo stabilimento è aperto, ad esempio, durante il mio soggiorno (maggio 2017), le visite guidate erano solo la mattina (11:00,1215, 13.00), e il biglietto di ingresso costa 6 euro.
Aggiornamento estate 2019: dal 1 luglio, e fino a settembre, l’ingresso sarà consentito dalle ore 10 alle ore 13.30 e dalle ore 17 alle ore 23. Le visite guidate avranno questi orari: 10.30, 11.00, 12.00, 17.15, 18.00, 19.00, 20.30 e 21.30.
Per altri aggiornamenti vi consiglio di consultare la Pagina Facebook dello Stabilimento Florio.
La mia visita è stata allietata da zio Peppe, uno degli ultimi lavoratori della tonnara, e ora custode, e la guida Francesca, figlia di operai dello stabilimento, molto simpatici e preparati sull’argomento.
Ascoltateli con attenzione, e due ore passeranno velocemente, fra la storia dello stabilimento, la lavorazione del tonno, il canto della cialoma (canzone di origine araba, mista al dialetto siciliano, per cadenzare il lavoro sulle tonnare) dello zio Peppe e la storia della guerra punica, della famiglia Florio e dell’evoluzione dell’isola grazie alla tonnara, raccontata dalla signora Francesca.
Il primo nucleo dello stabilimento è nato grazie al genovese Giulio Drago nel 1859, ma ebbe la sua espansione e importanza con il senatore Ignazio Florio e la sua famiglia. Nel 1874 venne chiamato l’architetto Giuseppe Damiani Almeyda per ampliare e ristrutturare la tonnara. Con l’ampliamento della struttura venne introdotta la conservazione del tonno sott’olio.
Nel 1937 lo stabilimento fu acquistato dai Parodi di Genova, e dopo fu affidata la gestione dell’attività a Nino Castiglione, imprenditore trapanese. Negli anni 80 la tonnara cessò la sua attività e venne lasciata in stato di abbandono. Fortunatamente negli anni 90 la Regione Sicilia la riportò al suo splendore, restaurandola (progetto dell’Arch. Stefano Biondo) e aprendola al pubblico nel 2009.
Lo stabilimento è un gioiello di archeologia industriale, e al suo interno è presente la tonnara e l’impianto per la conservazione del pescato. E’ possibile vedere i luoghi della lavorazione del tonno, della custodia delle attrezzature e delle barche utili per la mattanza; inoltre esiste anche una parte dei resti delle barche romane e cartaginesi durante la battaglia delle Egadi.
Lo stabilimento poteva avere fino a 800 dipendenti al giorno al massimo della sua attività, tra operai e impiegati; per gli abitanti di Favignana fu frutto di ricchezza e di lavoro.
La Tonnara ha un’estensione circa di 32.000 metri quadri, con soffitti molto alti e sormontati da grandi archi a tutto sesto e ogivali (che ricordano l’influenza araba).
Nel complesso sono presenti gradi spazi coperti, con diverse destinazioni d’uso: dai magazzini, alle officine, agli spogliatoi per uomini e donne, alla stiva, al ricovero per le barche, ai forni per la cottura del tonno.
Era presente anche l’asilo nido all’interno, per agevolare le tante lavoratrici dell’isola.
La prima sala visitata è quella della stanza dell’olio, con le lamiere delle scatolette per inscatolare il tonno, poi passando un lungo corridoio sormontato da tre grandi ciminiere, arriviamo al ricovero delle barche e al modellino della tonnara con grandi archi ogivali.
Vedendo questi grandi spazi ci si rende conto del grande lavoro che girava attorno alla pesca del tonno: partendo dalle grandi mattanze, passando alla lavorazione, alla conservazione e infine al prodotto finito.
Un’altra parte importante è dedicata ai reperti trovati durante la pesca del tonno: la sala sicuramente più suggestiva è quella dove sono esposti i rostri e le ancore di epoca romana della prima guerra punica.
Vi è poi uno spazio dove avviene la proiezione 3D della Guerra delle Egadi (la battaglia conclusiva della prima guerra punica), fra Romani e Cartaginesi.
Nella Sala “Torino”, il primo nucleo dello stabilimento, è stata creata una videoinstallazione, con la proiezione delle testimonianze di diciotto operai della tonnara che raccontano la loro esperienza e il loro amore per il lavoro.
Sono presenti anche un’esposizione di fotografie in bianco e nero nello spazio dello spogliatoio femminile, e una videoinstallazione della “camera della morte”, l’ultima parte della tonnara, da dove il tonno non potrà più uscire.
Mi raccomando, prima di andare via, scrivete qualcosa sul libro delle recensioni, zio Peppe ci tiene, e va a rileggerle tutte.
Cosa aspettate erranti, ad andare a visitare questo stabilimento?
Se siete a Favignana, vi consiglio di seguire i miei consigli sull’itinerario per la Sicilia Nord – Occidentale
Ingegnererrante
3 Comments
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Essendo architetto, questa sezione architetture m’interessa molto. Ti leggerò con piacere : )
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