Ciao a tutti, sono tornata da qualche giorno dal mio compleanno errante in Sicilia Nord – Occidentale, e poiché su Instagram mi avete seguito e apprezzato in molti, cercherò di raccontarvi in questo articolo cosa ho fatto in questi 5 giorni in Sicilia. Naturalmente ho iniziato il viaggio in compagnia di lei, un’ARANCINA, perché in questa zona viene chiamata così, e non arancino.
Prima tappa: San Vito lo Capo, conosciuta località balneare della costa occidentale siciliana, e patria del cous cous e di tante altre prelibatezze gastronomiche. Essendo una località tipicamente balneare i mesi di piena attività sono sicuramente quelli estivi, ma il buon clima permette dei piacevoli soggiorni anche nelle altre stagioni.
Durante il mio soggiorno (maggio 2017), la temperatura si è sempre aggirata attorno ai 20-25 gradi, con un forte scirocco che ha caratterizzato tutto il mio viaggio. La stagione balneare in quel momento è all’inizio, e la spiaggia, di sabbia finissima, non è troppo affollata, anche se c’è la possibilità di affittare ombrelloni, lettini, o altro.
San Vito dista dall’aeroporto di Trapani Birgi circa 60 km, un viaggio tra paesini deliziosi della Val d’Erice, e panorami mozzafiato.
Appena arrivata a San Vito e depositati i bagagli, prima tappa, la spiaggia.
Come ho già detto c’era un forte scirocco, ed era possibile stare sulla spiaggia solo vestiti, dopo un’oretta ho dovuto rinunciare, e sono andata a fare una passeggiata al Faro, distante pochi minuti dal centro. Il centro della città è Piazza Santuario, con l’edificio dedicato a San Vito martire. Nella piazza è presente anche un palco, dove spesso si esibiscono gruppi musicali; la piazza si affaccia sulla via principale, via Savoia, dove sono presenti negozi, locali e ristoranti.
Passiamo al secondo giorno: destinazione Riserva dello Zingaro. Dal paese di San Vito lo Capo dista 12 km di strada in parte asfaltata, in parte sterrata; purtroppo ho avuto una sorpresina quando sono arrivata all’entrata della riserva: chiusa per scirocco forte e pericolo incendi. Quindi consiglio a tutti quelli che vogliono andare alla Riserva dello Zingaro di non fare come me, ma di controllare sul sito ufficiale se è aperta o no.
Cambio destinazione: il parco archeologico di Segesta, luogo comunque ventoso, ma visitabile. La prima tappa del parco è l’Acropoli nord, dove è presente il teatro. E’ possibile raggiungerlo con un servizio navetta, con un sovrapprezzo di 1,50 euro sul biglietto di entrata (6 euro), oppure a piedi. Naturalmente sono andata a piedi: dalla biglietteria sono 1250 m lungo un percorso in salita facile, se non viene fatto, come ho fatto io, con il vento contro. Il panorama lungo il percorso è veramente mozzafiato, sul tempio e su tutta la valle.
Dell’acropoli nord mi soffermerò a parlare del Teatro, scavato sulla vetta del monte, a 400 m di quota, rivolto verso nord, probabilmente per poter godere del panorama sulle colline e sul mare. La cavea ha un diametro di 63 m, divisa al centro da un corridoio centrale (diazoma) e poteva ospitare circa 4000 persone. In estate è possibile assistere a rappresentazioni in questo teatro, veramente emozionanti.
Dalla parte opposta al teatro c’è il Tempio, disposto su una collina, in stile dorico, 6×14 colonne, ad imitazione dei templi greci. Non sappiamo se il tempio è rimasto incompleto o no: i Segestani non erano greci, ma elimi, con religioni e abitudini diverse: può darsi che abbiamo costruito un tempio di stile greco per dare magnificenza a un’area sacra, lasciandola a cielo aperto deliberatamente per i riti sacri indigeni; altri invece sostengono che la costruzione non fu finita a causa del conflitto con Selinunte.
Terzo giorno, partenza da san Vito lo Capo verso Favignana. Prima di partire ho controllato se per caso la Riserva dello Zingaro fosse aperta, ma niente, dovrò ritornare in queste zone (destino beffardo) per vederla.
Prima di imbarcarmi per Favignana, faccio un salto a Erice. La città è circondata dalle mura e ha origini molto antiche; ha una struttura medioevale, con un impianto urbanistico molto particolare (a forma di triangolo equilatero), strade lastricate, case in pietra e diverse chiese. Le mura si trovano sul lato nord-est della città, e la loro parte inferiore risale al periodo fenicio, mentre la parte superiore è normanna, così come le porte.
Molto bella è la Chiesa Matrice, dedicata alla Vergine Assunta, con un portale gotico con arco ogivale e un bel rosone. Di fronte alla chiesa si trova il campanile, con bifore gotiche, utilizzato come torre di vedetta. Dopo un bel giro fra le varie stradine, torno verso Trapani, e mi imbarco per Favignana, l’isola più grande delle Egadi.
Quarto giorno, giro per Favignana, anche in questo caso il vento mi ha fatto un bello scherzetto: tutte le spiagge rivolte a nord, non erano consigliate, a causa del vento, così per fare un po’ di mare, prendo la bicicletta e mi dirigo verso sud.
La prima spiaggia che incontro è Lido Burrone, l’unica spiaggia sabbiosa e attrezzata dell’isola, mi fermo qualche ora, poi proseguo per le calette vicine, Cala Moni e Marasolo, molto più piccole e tranquille. Poi tornando verso il porto (distante 2 km in pianura), decido di andare verso Cala Rossa e Bue Marino: non saranno praticabili, ma almeno qualche foto la voglio fare. Una bella passeggiata in bicicletta, con qualche piccola salita, fattibile da chiunque, e con un bel venticello fresco che non fa sentire neanche il caldo: chi stava meglio di me? Così ho passato il pomeriggio, in bicicletta a fare foto.
Passiamo all’ultimo giorno: tutti mi hanno consigliato la visita all’ex stabilimento Florio della tonnara di Favignana. Per la visita è opportuno informarsi sugli orari, ad esempio a maggio, la visita guidata è solo la mattina. L’ex stabilimento Florio è un esempio di archeologia industriale, e grazie alla guida Francesca, e allo zio Peppe (uno degli ultimi operai dello stabilimento), la visita è stata entusiasmante, e ne vale la pena.
All’interno dello stabilimento sono presenti anche dei reperti archeologici, in particolare i rostri delle barche della prima guerra Punica.
Che dire, 5 giorni di compleanno errante, 400 chilometri percorsi, destinazioni scelte e cambiate a causa del vento, tante scoperte, e tante emozioni da riportare a casa. L’ingegnererrante ha festeggiato bene il suo primo compleanno.
Come ho già annunciato, non sarà l’unico post che dedicherò a questi cinque giorni di compleanno errante e alla Sicilia, visto che fra poco più di un mese dovrò tornare nell’isola, anche se in un’altra zona. Non resta che seguirmi, per scoprire cosa ancora ho da raccontare e dove andrò!
Siete stati in questa zona della Sicilia nord-occidentale? Che ne pensate?
Ingegnererrante
15 Comments
In Sicilia ho visitato solo Ustica e un micropezzettino di Palermo, ma ho deciso di tornarci perché ho adorato l’atmosfera e quel mare stupendo. Tra questi che hai nominato avevo sentito parlare di Erice e Favignana, ma non sapevo che ci fosse un’acropoli in Sicilia! Gran bel giro!
Mi piacerebbe tantissimo visitare la Sicilia Occidentale, farò tesoro di questo itinerario 🙂
Sono siciliana e questo post mi emoziona, ho amato Segesta e ancor di più Erice che mi è rimasta davvero nel cuore. Gli altri posti di cui parli non li ho visitati, ci crederesti? Hai visto più posti di me, è sempre così XD Di S. Vito Lo Capo e Favignana ne parlano sempre tutti bene, DEVO andarci!!! Bacio :*
Grazie a te per aver letto e commmentato!
Vedere San Vito Lo Capo al mio compleanno è un mio sogno: cade proprio nel periodo del cous cous fest! 🙂 Spero di farcela prima o poi hahaaha! Bell’itinerario, e mi spiace proprio per la Riserva dello Zingaro…ho visto delle foto dei miei cugini che ci sono stati, un’autentica meraviglia! Ma sono sicura che tornerai presto 🙂
assolutamente si!! è stato veramente un dispiacere, ma sarà un motivo in più per tornare. Assolutamente San Vito lo Capo da vedere, ma ti conviene deciderti per tempo nel caso tu vada èer il cous cous fest! 🙂
Conosco molto bene quella zona, Favignana è l’isola che preferisco tra tutte le Egadi e Eolie. 4/5 giorni ad estate li facciamo sempre lì 🙂
è un’isola magica 🙂
La Sicilia mi manca, dovrei essere messa in punizione! Ogni volta che leggo racconti e vedo foto partirei subito, anche il tuo post mi ha fatto venire la stessa voglia! Uffaaa devo andarci prima o poi!
l’unica soluzione è prendere un volo e andarci!!!E’ veramente bellissima!
Ogni volta che sento parlare di San Vito lo Capo, mi scende una lacrima di nostalgia. Non vedo l’ora di ritornarci
Diana, ti capisco!!!
La Sicilia è la Sicilia 😀 <3
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