Per chi mi segue sui social avrà visto che recentemente sono stata alle Cantine Antinori nel Chianti Classico a Bargino, San Casciano in Val di Pesa (FI). L’occasione è stata molto particolare, perché in questo posto meraviglioso si è svolta la cerimonia di chiusura del Master in Digital Marketing che ho frequentato negli ultimi mesi: per me sarà un motivo doppio per poter parlare di questo posto e farvi apprezzare la bellezza.
Le Cantine Antinori si trovano a metà strada fra Firenze e Siena, e sono state volute dal marchese Antinori e dalle figlie Allegra, Albiera e Alessia. Dalla superstrada è visibile solo una collina coperta di vigneti , con due grandi incisioni, unite da una meravigliosa scala elicoidale. Questi grandi tagli seguono le curve di livello della collina, e le danno un movimento al suo profilo.
In queste cantine vengono prodotti solo i vini del Chianti Classico, in particolare il Peppoli e il Villa Antinori, inotre abbiamo anche la produizione del Vin Santo.
L’ opera architettonica è stata realizzata da uno studio fiorentino, che conosce molto bene il territorio circostante e ha voluto valorizzarlo e rispettarlo.
La prima cosa che risalta all’occhio, essendo abituata a vedere architetture moderne, molto ben visibili e a volte impattanti e dissonanti con il territorio circostante, ho notato che questa opera va totalmente a fondersi con il territorio circostante, sia nelle forme che nei colori. In tutta la struttura è possibile ritrovare il il colore marrone – rosso e l’utilizzo di materiali naturali, come il cotto, il legno, corten e vetro, nel rispetto dei luoghi circostanti.
Altro elemento importante: nelle opere architettoniche siamo abituati a vedere una facciata: anche qui esiste, ma invece che verticale, è orizzontale lungo la collina, ed è costituita dai vigneti e da queste fenditure, che fanno da ingresso alle Cantine.
Tutta la struttura è interrata nella collina, e sono presenti vari piani, dove si svolge tutta l’attività vinicola “per gravità” (nell’articolo spiegherò cosa vuol dire), tuttà l’attività direzionale, amministrativa e commerciale. Sono presenti anche un ristorante, la Bottega dei sapori, la libreria, e un Auditorium da 250 persone.
Le cantine sono visitabili, e vi consiglio di farlo, perchè sono veramente un luogo da conoscere, non solo per l’aspetto vinicolo.
L’accesso alle cantine è attraverso una bellissima e scenografica scala elicoidale in corten (una lega di acciaio e rame di colore marrone-rossiccio), che collega il piano stradale con il piano di ingresso delle Cantine, che corrisponde al primo taglio nella collina. Il panorama intorno è fantastico, circondato dai filari. Il rapporto stretto con il paesaggio continua anche all’interno, attraverso le grandi vetrate, che fanno entrare la luce.
La visita è un mix fra storia, famiglia, vino e design: ogni elemento è strettamente collegato agli altri, e ogni dettaglio è perfettamente studiato. Anche gli interni delle cantine seguono il valore e il rispetto del territorio, dai profili dolci delle strutture, all’uso dei materiali, fino alle piccole cose. Ad esempio le botti di vino rosso sono circondate da una fascia rossa, dipinta con le bucce delle uve: essendo un colore naturale, non vanno a alterare il prodotto all’interno. E’ presente anche un corridoio, ormai definito “James Bond corridor“: potrebbe essere un ottimo set per un film, chissà!
La Cantina contiene anche delle opere artistiche: ogni anno, grazie a Antinori Art Project viene ospitato un artista di fama internazionale, che dopo aver visitato e trascorso del tempo delle cantine, regala un’opera di riferimento. Quest’anno sono presenti le opere dell’artista argentino Tomas Saraceno, con le sue Biosfere: questa è la sua idea di futuro: la costruzione di microclimi perfetti dove la vita potrebbe essere possibile. Sono state inserite delle piantine, che vengono alimentate da vapore acqueo una volta al giorno.
Come ho già detto, la vinificazione avviene per gravità: le uve vengono ricevute al piano superiore, e scendono per caduta attraverso delle tubature per riempire i tini di fermentazione. Terminata la fase della fermentazione, tutto il prodotto viene trasferito nella stanza di invecchiamento in legno, e infine portano nei tini da assemblaggio, dove le varie uve vengono unite fra di loro ( in questo caso, per la maggior parte San Giovese). Infine abbiamo l’imbottigliamento, che si trova al piano superiore: serviranno delle pompe per riportare le uve allo stesso piano dove erano arrivate. Si tratta quindi di un processo a U: le uve vengono raccolte al piano superiore, scendono giù per la fermentazione e l’invecchiamento e infine tornano su per la fase finale.
Ci sarebbero tante altre cose da dire delle Cantine Antinori, ma non voglio svelarvi altro, in modo che possiate voi scoprirlo durante la visita (per maggiori informazioni e/o prenotazioni, clicca qui).
Vi lascio con un momento conviviale di fine visita, con un bel brindisi, e tante foto assieme ai miei amici digitali del Master.
Cin cin, alla salute!
Ingegnererrante
16 Comments
Assolutamente si!
Che posto spettacolare! Anche noi abbiamo intrapreso la scoperta delle cantine e dei vigneti, nelle Langhe e Monferrato, trovandoli proprio una proposta bellissima, adatta spesso anche alle famiglie con bambini.
Sono veramente belle esperienze, per tutta la famiglia
Anche in Alto Adige le cantine sono spesso strutture architettonicamente interessanti. Vino e architettura sono un bel binomio!
Ottimo binomio!
Che luogo incredibile! Quando si dice che l’architettura si è messa a disposizione della natura…
In questo Caso si!
non sono mai andata in giro per cantine ma credo che il turismo Eno gastronomico sia una scoperta interessante per capire il territorio e la storia di un posto!
In questo caso sicuramente!
Conosco la fama delle Cantina Antinori, per cui ho davvero trovato interessante scoprirne anche un po’ di storia.
É stata una bella scoperta anche per me
É stupenda
Le cantine antinori sono uno spettacolo anche di accessibilità.
Complimenti cara innanzitutto per il master!!! Sai che sto valutando anche io l’idea di iniziare un master l’anno prossimo (io mi occupo di tutt’altro però). Complimenti poi per questo ricco articolo! Non vedo l’ora di visitare questa meraviglia a breve. Sono proprio contenta di scoprire posti dove arte e architettura si fondono con il territorio senza danneggiarlo 🙂
Quindi la visita alle Cantine è libera oppure occorre prenotarla per tempo e fare una visita guidata? Grazie intanto
Ciao Valentina, grazie mille di tutto! Per quanto riguarda la visita alle cantine, é guidata e occorre prenotarla sul sito. Altrimenti puoi andare al Ristorante, o allo shop, ma vedi le Cantine solo dal fuori. Buona visita!
Perfetto, allora prenoto una visita! Grazie mille 🙂