Esattamente un anno fa era online per la prima volta il blog dell’Ingegnererrante. Tante cose sono cambiate in un anno. Forse ho speso sempre troppe poche parole sul perché del blog, e cosa è successo in questi 365 giorni. Non sono arrivata subito alla scelta del blog: sono partita dalla semplice carta e penna, per poi passare online, prima sui social e poi sul web.
Chi mi conosce sa che quando parlo dei miei viaggi: potrei rischiare di fare monologhi lunghissimi, su tutto ciò che ho visto, visitato, letto, quello che mi ha incuriosito e cosa mi è capitato, ma non sempre trovo chi ha voglia di ascoltarmi. Per cercare di non annoiare nessuno, ho deciso di cominciare a scrivere un diario di bordo per i miei ultimi viaggi, il mio fedele quaderno sul quale appuntare qualsiasi cosa degna di nota. E’ un diario ad uso personale, ma spesso al mio ritorno mi serve per tornare con la mente nei posti visitati.
Naturalmente rimango affascinata da chiunque mi parli di un viaggio, appena fatto o che ha in programma. Si tratta di una vera e propria malattia, o ossessione!
Poco prima di Natale 2016, è nato il mio profilo Instagram: ItineRAnte. Il mio proposito era quello di postare almeno una volta al giorno una foto di una delle mie passioni: i viaggi e le opere architettoniche (che avevo visto o che mi piacciono). Nonostante le foto non fossero un granchè (ora le sto migliorando), ho cominciato ad avere fin da subito un buon seguito: questo mi rendeva contenta e mi spronava a trovare nuove foto per i giorni successivi. Tuttavia sentivo che c’era qualcosa che mi mancava: il racconto. Così mi sono convinta: è il momento giusto di aprire un blog.
Ho cominciato a informarmi su come si apre un blog, e soprattutto come gestirlo; durante le mie ricerche ho conosciuto Silvia Ceriegi, che proprio in quel periodo avrebbe tenuto un corso a Pisa sul blogging. Mi iscrissi, e con molta timidezza mi ritrovai in una sala con Silvia e altre bloggers, molto più avanti di me, che mi dettero tanti consigli per cominciare. Mi ricordo quel caldo sabato di aprile come se fosse ora: mille pensieri, mille idee e contraddizioni, ma tanta voglia di partire.
Per prima cosa abbandonai il mio caro ItineRAnte, di cui ero tanto fiera, e decisi che il nome giusto per il mio blog sarebbe stato Ingegnererrante. Era il mio blog, in tutto e per tutto, compreso il nome, frutto delle mie due anime, quella razionale, da Ingegnere, e in ogni caso sempre errante, vagante. Perché anche quando non sono in viaggio, sono comunque in cerca di infomazioni, dettagli su posti che mi piacerebbe visitare.
Poi, sul treno di ritorno a Lucca, comiciai a immaginare il logo: doveva essere presente un tecnigrafo, una mappa del mondo, e in qualche modo dovevo essere presente anch’io.
Pensai poi ai temi da trattare: sicuramente i viaggi e le opere architettoniche, ma c’era ancora un tema che mi stava a cuore: il viaggiare da soli. Negli ultimi anni sono stata vista come “asociale” dai miei amici, perché spesso sono partita da sola o con viaggi di gruppo, dove non conoscevo nessuno fino al momento di imbarcarmi sull’aereo. Sinceramente i miei viaggi in solitaria, senza il mio solito gruppo di amici, sono stati bellissimi, mai malinconici e ho riscoperto il gusto di viaggiare.
Per questo ho voluto mettere anche questo tema nel blog: viaggiare da soli non è una necessità,ma un piacere.
Dopo notti insonni a organizzare le pagine del blog, i colori, i temi e tutto ciò che doveva essere presente, il 2 maggio l’Ingegnererrante va online con i primi due articoli: il primo su L’Avana e il secondo sulle Mura di Lucca. Tanti commenti, soprattutto dei miei amici, alcuni stupiti di questa mia ennesima follia, altri, che conoscendo i miei monologhi sui viaggi, hanno capito il mio bisogno di raccontare.
Naturalmente, da smanettona perfezionista quale sono, nella ricerca del blog migliore da creare, mi sono imbattuta in temi molto importanti, come la scrittura per web, la SEO, il piano editoriale e tanto alto. Così la sera mi ritrovavo non solo a scrivere nuovi post da inserire nel blog, ma anche a studiare queste tecniche di marketing, argomentio che trovavo interessantissimi.
Piano piano ho cercato di mettere in atto queste tecniche e di prevedere un piano editoriale: tre pubblicazioni la settimana era buono per un blog appena online, ma in verità questa costanza è durata ben poco.
Durante l’estate ho continuato i miei studi serali, per rendere il mio blog più visibile e curare di più anche i miei profili social. Qualcosa stava cambiando: questi temi mi stavano appassionando sempre di più, e avevo sempre meno sproni nel continuare quello che avevo fatto finora.
Nel frattempo il primo blogtour in Val d’Orcia, che mi ha permesso di mettermi in gioco come blogger in erba, in mezzo a tanti altri blogger.
Settembre è stato un mese decisivo: con non poche titubanze, ho sentito che era il momento di CAMBIARE. Ho cominciato a informarmi e mi sono imbattuta nella soluzione: un Master in Digital Marketing, che si sarebbe svolto a Prato da Novembre. Presi tutte le informazioni, andai all’Open Day, e ne uscii sempre più convinta. Non è stato facile accettarlo, ma sentivo che quello che stavo facendo non mi soddisfava più. La passione che avevo, si era spenta, e la ritrovavo studiando tecniche di digital marketing.
Quando parlo del Master tutti mi dicono che cambio faccia, e sorrido: era quello che avevo perso ultimamente. Non è stata una strada facile, anzi piuttosto in salita, ma ogni volta uscivo sempre più motivata sulla scelta fatta. Questo però mi ha fatto rallentare su altro, non riuscivo a scrivere per il blog: a volte mi sono proposta almeno un post alla settimana, e sono riuscita a non rispettare neanche quello. E’ stato però un periodo buono per “sperimentare” quello che stavo imparando, e aggiustare quello che avevo già fatto.
Una volta fatti gli esami, è arrivato lo stage, ovvero la “prova del nove” che tutte le scelte degli ultimi mesi erano giuste. Ho svolto le 100 ore stage in un’azienda farmaceutica della mia zona: poco tempo a disposizione, ma ho cercato di dare il massimo, per mettere a frutto tutto ciò che avevo imparato. Fin dal primo giorno ho ritrovato la passione che ormai nel mio lavoro avevo perso: FINALMENTE!
Il 13 aprile si è concluso il Master, un percorso che mi fatto crescere e maturare le mie decisioni. Ho anche ritrovato la curiosità e la passione che ho sempre cercato di mettere in tutto quello che faccio.
Eccomi qui, l’Ingegnererrante dopo un anno: partendo per gioco da una passione fino a stravolgere tutta la vita, per ritrovare la soddisfazione in tutto quello che faccio.
Prometto di essere più costante, naturalmente sempre errando.
Vostra Ingegnererrante
3 Comments
Ciao Raffaella!! Sai che anche il nostro blog compie un anno (il 9 di maggio)? Complimenti x i traguardi raggiunti e x il master!! Buona continuazione!
Grazie mille!
Che bello conoscere la storia del tuo blog, così giovane ma così ricco di contenuti. A volte ripercorrere le tappe del nostro percorso come blogger aiuta noi in primis, ma permette anche al lettore di cogliere un aspetto più intimo e altrettanto interessante.