Cosa vedere a L’Avana, itinerario delle cose più importanti da vedere nella capitale cubana.
Parto dal mio ultimo viaggio: quindici giorni a Cuba per Capodanno, una meta che avevo già in mente da qualche anno, ma per vari motivi ho dovuto sempre rimandare.
Il mio viaggio a Cuba è capitato in un momento storico particolare: dopo un mese dalla morte di Fidel Castro e pochi mesi dopo la fine dell’embargo. Prima della partenza mi sono informata, ho letto parecchio sugli argomenti e mi sono fatta tante domande su quello che avrei potuto trovare a Cuba. Per quanto riguarda la capitale, ho trovato solo alcuni murales che ricordavano Fidel Castro, e le persone avevano poca voglia di parlare del Lider Maximo, mentre continuando l’itinerario verso sud, e soprattutto a Santiago (città natale), l’attaccamento era visibile ovunque e negli occhi e nelle parole di qualsiasi persona.
Per quanto riguarda l’embargo, già nel porto de l’Avana è possibile scorgere la differenza: sono presenti diverse navi da crociera, soprattutto americane. Soprattutto nelle persone giovani, la voglia e la paura di cambiare e di conoscere cosa c’è oltre a Cuba è tanta: fermano i turisti per informarsi, e li trovi nelle piazze principali delle città principali a collegarsi alla Wi-Fi, per sapere cosa succede nel mondo.
Queste immagini da noi accadevano 10/15 anni fa, quando andavamo a cercare gli hotspot nelle piazze per collegarsi a internet. Queste piazze sono facilmente riconoscibili: sono gli unici punti in cui i cubani e i turisti hanno il cellulare in mano e smettono qualsiasi altra attività, e ci saranno sempre persone pronte a vendervi tesserine WI fi. Per noi, ora è una cosa normale, e non ce ne accorgiamo nemmeno, ormai il cellulare è diventato un’appendice della mano (io per prima), ma laggiù è una cosa ben visibile: non vedrete cellulari, se non nelle piazze del Wi-Fi, o per scattare foto.
Torniamo al mio viaggio: la prima tappa dell’itinerario è stata proprio la capitale, L’ Avana, difficilmente definibile con un aggettivo: sia decadente che moderna, musicale, contraddittoria. Musicale si, perché troverete la musica da ogni parte, da una classica salsa, a musiche anni 90, fino all’ormai conosciutissimo reggaeton. Le persone vi chiederanno di accompagnarli con le mani, con gli strumenti, di ballare e di cantare: è il loro modo per coinvolgere tutti. Il mio consiglio è lasciarsi andare e farsi coinvolgere: solo in questo modo riuscirete a conoscerli.
Altro consiglio per conoscere meglio la popolazione cubana: dormire nelle loro case, o casas particulares. Vi ospiteranno come se foste una persona di famiglia, dalla mattina a colazione con il bacio del buongiorno e con la preoccupazione nel caso una mattina non avete tanta fame o non vi siete fatti i panini per la merenda mattutina (come le mamme italiane), fino alla notte, finché non siete rientrati. Vi troverete sicuramente bene, super coccolati: ho un bellissimo ricordo delle casas particulares dove ho alloggiato durante questi quindici giorni.
Il cuore storico della città è la Habana Veja: edifici con un misto di architetture di tutti i tipi, belle piazze, case colorate, chiese, gente fantastica, ospitale e sempre tanta musica.
Per avere una visuale intera di questa città meravigliosa, occorre andare dalla parte opposta della baia, al Parque del Morro e la collina del Cristo gigante, in marmo di Carrara, che dall’alto osserva tutta la baia.
Per quanto riguarda cosa vedere, partirei sicuramente dalla Calle Obispo, la via principale, per arrivare in Plaza de la Catedral, per visitare la Catedral de San Cristobal, chiesa di stile barocco cubano, attorniata da due campanili di altezza diversa; da qui sicuramente imperdibile è una sosta presso la Bodeguita del medio, uno dei locali amati da Hemingway nella città: qui un mojito a ritmo di musica è imperdibile. Proseguendo per calle Obispo, si arriva a Plaza des Armas, dove c’è uno splendido giardino e un mercatino di libri usati , e il Castillo de la Real Fuerza. Parlando di Hemingway, oltre alla Bodeguita del medio occorre parlare anche de La Floridita, e il suo daiquiri tanto amato dallo scrittore statunitense.
In seguito, proseguendo per calle Obispo si prende calle Mercaderes (la via dei mercanti), per visitare la Plaza de San Fransisco de Asis, di fronte al porto, con la chiesa e il monastero di San Fransisco, e la Plaza Veja, dove dal barocco cubano si passa a uno stile art nouveau che ricorda Gaudì. Questa piazza ospitava le esercitazioni militari, oggi ci sono bar, ristoranti, e gallerie d’arte.
Sicuramente da non perdere, abbandonando il centro de la Habana Veja, è il Museo de La Revolucion, ex palazzo presidenziale, dove, grazie all’aiuto della guida, è possibile capire meglio la storia cubana, partendo dalla cultura precolombiana di Cuba, passando da Batista, per finire a Che Guevara e Fidel Castro. Bellissimi sono gli interni, decorati da Tiffany di New York, e il salone degli specchi, ripreso dal Salone di Versailles.
Immancabile è sicuramente la Plaza de la Revolucion, una piazza enorme, viene considerata il cuore del governo cubano, utilizzata per iniziative a grande scala, dai comizi politici alla messa di Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco. La piazza è famosa anche per i murales raffiguranti Che Guevara, e Camilo Cienfuegos, immagini conosciute in tutto il mondo, e il Memoriale a Jose Marti, la struttura più alta di tutta l’Avana.
Altri edifici sicuramente da vedere, anche solo all’esterno, sono: il Capitolio, simile al Campidoglio di Washington, e il Gran Teatro, anche questo di stile barocco.
Da vedere è anche il Jardin (o Callejon) de Hamel, un vero e proprio museo all’aria aperta: una strada di musica, cultura, sculture e murales, creati da Salvador Gonzales. Ogni domenica alle 12 è possibile vedere spettacoli di rumba e salsa cubana; sfortunatamente non sono riuscita a vederli, ma dicono che siano suggestivi.
Imperdibile è una passeggiata sul Malecon, anche questa purtroppo non l’ho potuta fare, perché era periodo di vento e mareggiate, ma la padrona della mia casa particular me ne ha parlato come un bellissimo luogo, dove lei, assieme al marito, vanno spesso a passeggiare, guardare il tramonto, ascoltare musica, giocare a carte e ballare. Il Malecon, o lungomare, si estende per 8 km, e la passeggiata diventa affascinante, è un vero e proprio punto di ritrovo per i cubani, con scene di vita vera, dicussioni, risate e tanta musica improvvisata.
Ce ne sarebbero ancora tante cose da dire su una città come l’ Avana: il mio consiglio è prendere un coco taxi, o una di quelle splendide macchine colorate anni 50, per passare da una parte all’altra di Cuba. Per il resto, immergersi a piedi nelle vie della città, guardando anche in alto anche gli edifici colorati da una parte e dall’altra della strada, parlare con la gente e ascoltare la loro musica.
E voi? Siete stati in questa città? Cosa vi è piaciuto? Cosa vi sareste aspettati?
Se state per partire o state pianificando un viaggio a Cuba, clicca qui per i consigli di viaggio,e qui per le città coloniali di Trinidad, Cienfuegos e Camanguey
Ingegnererrante
13 Comments
Bravissima Raffaella! 😉
Fantastico!!!
grazie! 🙂
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Splendida Cuba, uno dei nostri Sogni in Valigia è proprio quello di girarci le città con uno dei mezzi d’epoca coloratissimi stile vintage che hai consigliato.
Che emozione!
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